Saturday, November 25, 2006

Nell’Occidente senza Dio il nemico è il nichilismo.

Intervista ad André Glucksmann/Gli attentati alle Twin Towers nell’analisi del filosofo, oggi premiato a Trieste con il "Liberal"

Di Anna Maria Poli.

Il "MALE ASSOLUTO" ha colpito New York e il mondo l'11 settembre, dice il filosofo André Glucksmann, che accusa il "nichilismo crescente": "E’ all'origine degli attentati". Glucksmann riceverà oggi a Trieste il premio Liberal dell'omonima Fondazione per il suo impegno - profuso attraverso idee, scritti e anche presenza sul campo - contro i mali della nostra epoca, a cominciare dai grandi totalitarismi. Glucksmann si è battuto prima a fianco dei dissidenti sovietici, poi per svelare il genocidio in Ruanda o i massacri russi in Cecenia, oltreché con i democratici in Algeria e in Bosnia. La troisième mort de Dieu (edito da Nil, nel marzo 2000), il suo ultimo libro, pone la questione delle religioni nell'epoca del dopo-Auschwitz.

Come bisogna interpretare i termini religiosi a cui viene fatto ricorso dopo lo spaventoso attentato alle Twin Towers: lotta del Bene contro il Male, crociata da un lato, Jihad dall'altro?

"Credo che si debba fare molta attenzione a non commentare le parole, senza esaminare - prima di tutto - relativamente a cosa le si impiega. Quello che è successo l'11 settembre per me, come per molti, è un avvenimento fondamentale e accontentarsi di commentare i termini Bene/Male usati da Bush è un modo per non vedere ciò a cui il presidente degli Stati Uniti si riferisce. Invece di concentrarsi sull'orrore rappresentato dall'abbattimento delle Twin Towers si osservano le labbra di Bush. C'è un proverbio cinese che dice: quando il saggio indica la luna l'imbecille guarda il dito. Il Bene e il Male non sono concetti propri di Bush o degli islamici. Bisogna dire prima di tutto che l'attentato è un male assoluto. Il massacro è male. Il ricorso di Bush a termini come Bene e Male dipende dal fatto che, a differenza dell'Europa, tutte le altre civiltà, ivi compresa quella americana, hanno sempre vissuto in un'atmosfera religiosa. L'originalità dell'Europa sta proprio nel fatto che qui viviamo come se Dio non esistesse. E' un fenomeno iniziato nel '14 e poi proseguito con la seconda guerra mondiale; ha portato al silenzio di Dio che ha segnato gli europei, russi compresi... perché qui abbiamo vissuto due guerre mondiali, la barbarie, come se Dio non esistesse. Tra l'altro, è per questo che gli europei sono diventati tolleranti".

Come spiega che, sempre in nome della religione, c'è chi ha manifestato gioia dopo gli attentati?

"C'è stata gioia, ma anche complicità e partecipazione. Sono cose diverse. La gioia manifesta un nichilismo planetario. I due terzi della terra hanno gioito per quello che è successo agli Usa. C'è un piacere per le disgrazie altrui estremamente malsano, che è presente non solo tra i poveri ma anche tra i concorrenti degli Stati uniti, in Cina, in Russia, nella borghesia dell'America Latina. Poi c'è chi ha affermato di non essere d'accordo sui mezzi, ma di condividere l'obiettivo dell'attacco. Infine, ci sono coloro che sono preda del furore teologico, una forma che esiste dappertutto e che si è anche manifestata come furore rivoluzionario ateo. Nei paesi arabi, il socialismo militare ha ceduto il posto alla teologia militare".

La politica si è impregnata di teologia, quando non poteva più fare riferimento alla rivoluzione (di tipo marxista, per esempio)?

"Da una visione politico-teologica, di paesi ex marxisti, di regimi militari che mirano allo sradicamento del capitalismo, cioè da una teologia dello Stato, si è passati al suo contrario. Gli integralisti islamici hanno una visione teologico-politica, è Dio che diventa forza militare e non è più la forza militare a venire divinizzata. Ma attenzione: le Twin Towers erano il nemico sia dei paesi militarizzati che di quelli dove domina la visione teologica. Si tratta di fratelli nemici, che si assomigliano, che si imitano, che rivaleggiano tra loro, ma che possono anche allearsi".

Che fare allora? Una risposta che privilegi la democrazia ha tempi lunghi. Troppo?

"Siamo di fronte a un fenomeno di lungo periodo. Sono a favore di una risposta precisa, efficace, anche brutale se occorre, per punire i colpevoli. Se è stato veramente Bin Laden allora ha ragione Bush a dire che lo vuole vivo o morto. Vale per tutti i criminali. Ma non bisogna commettere l'errore di credere che eliminato Bin Laden e la sua rete tutto sarà finito. Non fa che cominciare. Clausewitz l'aveva detto: quando i limiti dell'impossibile sono superati sarà difficilissimo ripristinarli. E non ci sono solo gli integralisti islamici: l'idea di colpire al cuore è un'idea nichilista. Erostrato intorno al 300 a.C. dette fuoco al tempio di Diana a Efeso per assicurarsi l'immortalità e non era un folle di Dio islamico. Nel mio libro cito un personaggio di Sade che dice: "vorrei trovare un crimine il cui effetto perverso agisse, anche quando io non agirò più". Che fare allora? Molti dicono che Putin ha scelto il metodo giusto nella lotta contro il terrorismo. E' un errore da non commettere. Se utilizziamo i metodi russi contro i musulmani andiamo verso la fine del mondo. Sono i sovietici con i loro metodi ad aver aperto la via ai talebani. L'ho visto in Cecenia l'anno scorso: i russi attaccano tutti, uccidono chiunque, distruggono tutte le strutture sociali e culturali. E' di qui che nasce l'integralismo, i bambini vengono allevati nella guerra e per la guerra, senza istruzione. Anche l’Occidente ha commesso degli errori, a cominciare dal fatto, in Afghanistan, di non aver sostenuto Massud.
"Vivremo con questa spada di Damocle, noi e i nostri figli. Dovremo prendere posizione di fronte a chi approva o giustifica il crimine delle Twin Towers. E se i due terzi dell'umanità lo approvano, allora l'11 settembre il mondo è proprio cambiato, è una data storica. Se ci limitiamo a credere che non ci sarà più nessun problema quando tutti avranno raggiunto un livello economico pari a quello medio di un cittadino occidentale, allora saremo morti tutti prima. Ci sono altri motivi all'origine dell'attentato, che non sono la povertà. E' un insulto verso i poveri dire che sono i poveri ad aver fatto saltare in aria le Twin Towers. In realtà, siamo di fronte a una crescita del nichilismo, al punto che bisognerebbe rileggere Dostoevskij e Cechov quando guardiamo la Cnn per capire cosa succede".