Saturday, November 25, 2006

L'AMERICA FERITA DOSTOEVSKIJ A MANHATTAN.

Le radici oscure dell'attentato in Usa: parla Glucksmann

André Glucksmann non ha dubbi. "Quello delle torri gemelle è un attentato nichilista", da "fine del mondo", se il mondo non corre ai ripari. "I nichilisti, infatti, sono tanti, troppi, e cose del genere possono ripeterle. Mettete le parole di Dostoévskij alla Cnn e potrete capire la realtà". Filosofo, saggista, autore de La troisième mort de Dieu, Glucksmann è uno dei più importanti critici del mondo contemporaneo. La fondazione Liberal lo ha invitato a Trieste per parlare, insieme ad altri studiosi ed uomini delle religioni (ieri c'era anche l'arcivescovo di Ferrara Carlo Caffarra), sul "futuro di Dio". Insignito da Ferdinando Adornato del "premio liberal Trieste 2001", per la sua capacità di leggere i mali di questa epoca, Glucksmann è andato al sodo affrontare di petto la tragedia che sta attraversando il mondo dopo l'11 settembre.

Perché quello delle torri gemelle è un attentato nichilista?

"Perché manifesta un macabro gusto della morte, dell'omicidio. Io citando Sartre la chiamo la sindrome di Erostrato, che ha dato fuoco al tempio di Artemide solo per avere il suo nome scritto perennemente nella storia".

Come attentato nichilista è riproducibile?

"Sì, e proprio questo è l'aspetto più spaventoso di questa tragica vicenda".

Da chi è riproducibile? Da quali nichilisti?

"Appunto, da fanatici nichilisti che non aspettano altro che di scrivere la loro firma in calce a stragi di migliaia di persone, magari distruggendo altri templi del capitalismo come Erostrato ha fatto col tempio di Artemide".

La guerra, a questo punto, contro chi va fatta?

"Naturalmente contro coloro che hanno commesso l'attentato e contro quanti li hanno favoriti. Attenzione, però: i nichilisti di cui parlo possono essere tranquillamente anche religiosi. La stessa parola "assassinio" fa riferimento ad una setta religiosa musulmana; significa gente che fuma l'hashish. Setta che aveva come tecnica proprio il terrorismo".

Che cosa possiamo ancora aspettarci da queste forme esasperate di nichilismo?

"Una volta che l'impossibile è diventato possibile, diceva un grande pensatore, resta possibile. Io credo che ci sono molte persone, islamici o no, religiosi o atei, che hanno una crescente tentazione verso il terrorismo. La tentazione di massacrare il maggior numero possibile di gente, facendo riferimento a questa forma di pensiero: io uccido, quindi esisto".

Mentre diamo la caccia ai terroristi, in che modo possiamo impegnarci contro il nichilismo?

"Innanzitutto riconoscendo che esiste; che non esiste solo un nichilismo islamico, ma che ci sono tanti nichilisti dappertutto. E poi, che non si tratta solo di disperati, ma di persone ben preparate, culturalmente educate".

Che cosa ci inquieta di più di quanto è accaduto negli Stati Uniti?

"Senz'altro l'assenza di rivendicazioni. Non sappiamo non solo chi ha ordinato gli attentati, ma, quel che è più grave, che cosa loro vogliono".

Per la verità gli americani sono convinti che sia stato Benladen.

"Ma, allora, si tratta di un "nuovo" Benladen rispetto a quello che i loro servizi segreti conoscevano. Nessuno, infatti, aveva previsto che arrivasse a tanto. La verità è che l'11 settembre ci pone davanti a 5 incognite, una più grave dell'altra: non si conosce l'autore. La vittima può essere chiunque (non solo i ricchi, per intenderci, ma anche i poveri, gli immigrati), non si sa il perché, i mezzi che possono essere utilizzati sono i più diversi (ci si aspettava il sabotaggio di qualche rete d'acquedotto, arrivano gli aerei), la data è la più incerta".

Queste incognite che cosa coprono?

"In questo caso non siamo di fronte ad un mero atto di terrorismo, ma all'esistenza assoluta di asservimento a questa entità ancora indefinita, che, tuttavia, prende di mira il "centro di gravità" del mondo, ovvero le Torri gemelle, con tutto quello che rappresentavano. È un atto di violenza destinato a obbligarci a fare la volontà dei violentatori. Un atto di violenza che può essere rifatto, anche se in altro modo, con altri uomini, su altri obiettivi, da qualsiasi nichilista quindi non basta consolarsi col dire: alla fin dei conti, costoro sono degli islamici".

Perchè non si è riusciti a capire per tempo quanto sarebbe successo?

"Potrei rispondere con una battuta. Se vogliamo capire la realtà, dobbiamo andare al cinema. Probabilmente i servizi segreti non hanno visto certi film. È pur vero che fatti del genere erano inimmaginabili. Non abbiamo forse la sensazione di trovarci di fronte alla fine del mondo? In questo momento mi viene in mente il "mondo alla rovescia" di Platone. Dirò di più. Se vogliamo veramente cambiare, dopo quando è accaduto, bisogna che restiamo fedeli alle sensazioni provate fin dai primi momenti della tragedia. Dobbiamo smetterla, insomma, con i discorsi banali di questi giorni, fatti solo per rimuovere la sensazione della paura".

Nel suo libro "La terza morte di Dio", lei sostiene che Dio ha disertato l'Europa. Secondo lei, dopo quanto è avvenuto, si può dire che Dio sta disertando qualche altra terra?

"Quella dei musulmani? Attenzione, tutte le religioni hanno avuto ed hanno dei fanatici. Le guerre di religione in Francia sono state terribili. E perchè non ricordare i tedeschi che andavano in battaglia cantando inni religiosi? Oggi, da parte di taluni ambienti ortodossi si benedice l'esercito che stermina le popolazioni della Cecenia. E come non ricordare quei fanatici buddisti o musulmani che compiono massacri? Inoltre, quanti sono i terroristi atei? Dunque, dobbiamo stare molto attenti con le semplificazioni. Per quanto riguarda, invece, l'Europa, è stato il Papa a dire che il Vecchio Continente vive come se Dio non esistesse. Sono affermazioni che giudico importanti, e che condivido, perchè è la prima volta nella storia dell'umanità che una civiltà, in questo caso proprio quella europea, vive senza fare riferimento a Dio".

Ma perchè Dio ha disertato l'Europa?

"Perchè l'Europa ha perfino ucciso nel nome di Dio. E perchè la gente non sente più la voce di Dio, anzi non la vuol sentire. E non parlo solo dei cristiani. Mi è capitato di partecipare ad un convegno a Parigi in cui un muftì, molto aperto alle problematiche maggiormente avvertite dai giovani, come quelle della pace e della non violenza, è stato fischiato proprio dai giovani, perchè questi non sopportano più il riferimento a Dio. Un altro motivo perchè Dio ha disertato l'Europa è che proprio Lui è diventato un affare privato. È vissuto privatisticamente".